Belle donne e ritratti sublimi, come carica elegiaca della vita

Attenta alla maestria delle forme, Maria Pertile aveva il dono innato del ritratto. Sapeva recepire con grazia lo sguardo dolce e sognante delle bimbe e delle giovani spose, in modo da immettersi nelle psicologia del personaggio, dando risalto non soltanto all’evidenza fisionomica, ma soprattutto al carattere del soggetto.


In gioventù segui i corsi del Prof. Matuzzi di Bressanone, coltivando poi l’arte pittorica con una sua ricerca personale, frutto di passione e di amore alle varie tecniche.


Provetta nell’olio e nell’acquarello, sapeva svolgere ogni tema, collegandosi alla tradizione con spirito poetico ed elegiaco. Infatti, i nudini di donna, i visi di stupende ragazze, le gioiose composizioni ove si esaltano contadine ed impiegate che recano cesti colmi di frutta, o evidenziano graziosamente farfalle e libellule, intendono proporre un ritorno all’epoca romantica, come recupero del mito dell’eterna primavera della “Belle époque”.

chiaro di luna
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